Val d'Orcia
VAL D'ORCIA, IL PARADISO

(78Km 1h 15min) La valle è un importante patrimonio naturale e culturale (UNESCO) per l'ottimo stato di conservazione del paesaggio. Le città più importanti sono San Quirico e Castiglione.
La Val d'Orcia è un'ampia valle situata in Toscana, in provincia di Siena e in parte all'interno di quella di Grosseto, a nord ed est del Monte Amiata e vicino al confine con l'Umbria. Attraversato dal fiume Orcia, il centro, da cui prende il nome, è caratterizzato da piacevoli panorami paesaggistici e da una serie di borghi medievali, due dei quali ben noti come Pienza e Montalcino. Caratteristico albero di cipresso, cibo e vini Pici, la Cinta Senese, il Pecorino di Pienza, il Brunello di Montalcino e il nuovo nome del vino Orcia DOC.
I comuni che fanno parte della Val d'Orcia Castiglione d'Orcia, Montalcino, Pienza, Radicofani e San Quirico d'Orcia. Altre città importanti sono Contignano, Montichiello, Bagno Vignoni, Rocca d'Orcia, Campiglia d'Orcia, Bagni San Filippo, Vivo d'Orcia. Si trovano in Val d'Orcia anche alcuni luoghi della provincia di Grosseto come Montenero d'Orcia e Montegiovi, dintorni del comune di Casteldelpiano. Molte fattorie, case e fortezze con torri ripide sono disperse nel paesaggio isolato e tranquillo.
Patrimonio.
PATRIMONIO DELL'UNESCO
La valle è anche un importante parco, patrimonio naturale, artistico e culturale, e dal 2 luglio 2004, è stato riconosciuto Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO, per l'eccellente stato di conservazione del paesaggio, come prodotto da un lavoro intelligente di umano , che ha avuto una notevole influenza su molti artisti del Rinascimento. Il comitato ha così motivato l'inserimento nel l'elenco:
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"Criterio (iv): La Val d'Orcia è un esempio eccezionale di come il paesaggio sia stato riscritto in epoca rinascimentale per riflettere gli ideali del buon governo e per creare un aspetto esteticamente gradevole;
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Criterio (vi): Il paesaggio della Val d'Orcia è stato celebrato dai pittori della Scuola Senese, fiorente durante il Rinascimento. Le immagini della Val d'Orcia, e in particolare le raffigurazioni di paesaggi dove le persone vivono in armonia con la natura, sono diventate icone del Rinascimento e hanno profondamente influenzato lo sviluppo del pensiero paesaggistico negli anni a venire. »
La riserva naturale
La tutela dell'UNESCO aggiunge protezione come Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) italiana "Val d'Orcia" dal 1999, coprendo una superficie di 18.500 ettari. In parte, incluso l'ANPIL è anche il sito di interesse regionale, proposto come Sito di Importanza Comunitaria (SIC), "Cono Vulcanico del Monte Amiata" (codice IT51A0017).
SIR "cono vulcanico del Monte Amiata"
Il cono vulcanico del Monte Amiata è caratterizzato da un paesaggio di alta montagna con matrice forestale continua.
Cono vulcanico del Monte Amiata
I principali elementi critici del sito sono:
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Pratiche selvicolturali che provocano un abbassamento degli standard di naturalezza.
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Presenza, al culmine di strutture turistiche (in particolare sci) e il loro sviluppo, dando luogo a carichi elevati turismo inverno ed estate, l'insediamento umano e la frammentazione del l'habitat, disturbo alla fauna selvatica, inquinamento delle acque, la diffusione di piante appartenenti a specie diverse o nonecotipi locali, con il rischio di inquinamento genetico e l'inizio del l'erosione.
I principali fattori critici esterni al sito sono:
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Città e zone popolate entro i limiti del sito.
I principali obiettivi di conservazione sono:
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Conservazione della matrice forestale e aumentare la caratterizzazione ecologica e la maturità dei boschi delle squadre (E).
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Controllo del l'antropizzazione, minimizzando eventuali ulteriori aumenti delle infrastrutture turistiche e delle strade (M).
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Protezione e gestione razionale di pochissime aree aperte, che costituiscono l'habitat di diverse specie endemiche o minacciate (M).
Orientamenti per le misure di conservazione:
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Coordinamento della pianificazione forestale, del l'intero sito e del suo adattamento agli obiettivi di conservazione, in modo da garantire il mantenimento degli alberi forestali e dei castagni, l'aumento della maturità delle foreste nelle stazioni più adatte e le fasi di protezione delle piante mature e senescenti; salvaguardare gli alberi grandi e in decomposizione (E).
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Controllare le infrastrutture e l'impatto causato dalle attività e dalle località turistiche, in generale, rispetto a qualsiasi sviluppo proposto e al ripristino ambientale (scelta delle specie e degli ecotipi da utilizzare, lavori di erbaggio dei pendii e delle scarpate, ecc. ) (E).
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Misure di gestione o regolamenti per garantire la conservazione e la corretta gestione di pochissime aree aperte (M).
Geomorfologia
Il tipo di ambiente prevalente sul cono vulcanico del Monte Amiata è la presenza di fitocenotiche molto rappresentative (boschi e cespugli di castagno), e peculiari (faggio mesotrofiche ipsofile) per isolamento e topografia ecologica del vulcano. Discreto, a volte molto buono, lo stato di conservazione. Altri tipi sono i pascoli ambientali rilevanti secondarie.
Fauna
L'uccello, poco conosciuto, comprende alcune specie rare e minacciate legate alle poche aree aperte, oltre a varie specie di uccelli rapaci. Presenti l'aragosta (Circaetus gallicus), probabibilmente con più coppie di nidificazione.
Per segnalare la presenza del predatore Felis silvestris silvestris e tra gli anfibi, Triturus carnifex, endemismo italiano. Anche gli invertebrati sono rari, localizzati ed endemici.
Tra i rettili: il serpente a quattro linee (Elaphe quatuorlineata) e la tartaruga di Hermann (Testudo hermanni).
Flora
Grandi emergenze nelle comunità vegetali: Faggio altitudine del Monte Amiata (Monotropo-Fagetum sylvaticae (Arrigoni et Nardi) Ubaldi). Tra le specie vegetali: la bivonea Savi Jonopsidium savianum, specie rara presente in alcune stazioni della Toscana colli subcostieri di Livorno e una stazione ai piedi di M. Amiata, l'elleborina della Persia (Epipactis persica subsp. Pontica), entità molto rara in Italia, famosa in Toscana per due località del Monte Amiata.
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